Prædica Verbum

Stemmi Episcopali

Card. Gianfranco Ravasi


Nello stemma di Mons. Ravasi compaiono in un riquadro a sfondo azzurro un sole d’oro raggiante, nel secondo un libro aperto (di rosso) con le lettere A e Ω (in argento), nel terzo tre onde, nel quarto una spada in trinciato affiancata da due api d’oro.
Sotto lo scudo, nella lista svolazzante d’oro, il motto in lettere maiuscole: “Praedica Verbum” (2Tim 4,1-2). San Paolo la scrive nella lettera a Timoteo “Pronuncia la parola, esprimila, producila, genera la parola!”.
Tutta la vita di questo Vescovo è stata segnata dalla Parola, studiata, insegnata, predicata in mille modi. Dopo avere studiato presso la Pontificia Università Gregoriana e presso il Pontificio Istituto Biblico è divenuto docente di esegesi biblica al Seminario arcivescovile di Milano e alla Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale e membro della Pontificia Commissione Biblica.
Papa Benedetto XVI l’ha nominato Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e Presidente della Pontificia Commissione per i Beni culturali della Chiesa oltre che della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra. 
La sua vasta produzione letteraria ammonta a circa 150 volumi, riguardanti soprattutto argomenti biblici e scientifici, opere particolarmente amate dai lettori per la capacità di interpretazione dei testi sacri, per la chiarezza e la finezza letteraria e poetica.
Ma più semplicemente, appena può, mette in atto anche altre modalità di “annuncio”: pesca frasi d’autore illuminanti per i lettori dell’Avvenire, scrive articoli cultural-pop, cinguetta su Twitter e la domenica mattina è stato per anni una presenza fissa su Canale 5, esattamente come per anni ha collaborato (o collabora) con i quotidiani L’Osservatore Romano, Il Sole 24 Ore ed Avvenire, il settimanale Famiglia Cristiana e il mensile Jesus.
A chi gli chiede se non ha mai provato imbarazzo a parlare di Gesù Cristo in una tivù commerciale dove compaiono immagini non del tutto convenienti, risponde: «Il cristianesimo ha sempre cercato di insediarsi in tutti i contesti. San Paolo non ha avuto imbarazzo a parlare all’Areopago di Atene, dove c’era di tutto. Io ho ottenuto di non essere interrotto dalle pubblicità». Interessante un suo intervento a Bozzolo, per commemorare la figura di don Primo Mazzolari.
Con la sua risaputa e stimata conoscenza dell’etimologia e dei significati delle parole ne ha evidenziate due che legano le tematiche mazzolariane e la Parola di Dio del giorno.
La prima è Fede coi suoi momenti drammatici e i dubbi «perché la vocazione cristiana non è una strada fatta, ma da farsi col piccone». L’altra è «Carità da Karis grazie a volte anche agape, riduttiva nel significato di amore» attraverso cui si coglie la connessione di fede e società in Mazzolari: «Per amore Mazzolari ha fatto sentire alta la sua voce che legava Chiesa, parola di Dio, piazza». Una predicazione “a tutto campo”
 

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